110 anni di volontariato

La nostra storia

Correva l’anno 1911: in Alessandria funzionava ancora un pronto soccorso sotto le insegne della Croce Rossa Italiana, quando una disposizione ministeriale ingiungeva agli appartenenti al Corpo Militi la loro militarizzazione. La maggioranza di essi, non accettando tale provvedimento, si risolse a fondare la Croce Verde.

Dopo diverse tergiversazioni da parte delle Autorità, si giunse, con l’approvazione dell’allora Sindaco Comm. Franzini, ad una convocazione di una pubblica assemblea dalla quale scaturì la costituzione della Croce Verde, alla cui Presidenza venne chiamato l’Avv. Alessandro Sardi, mentre la Direzione Sanitaria fu affidata allo stimato Cav. Dott. Teodoro Ansermino.

La neonata Pubblica Assistenza si impegnava a risolvere la scarsità di mezzi di soccorso, a sensibilizzare l’opinione pubblica ed a promuovere la prevenzione anticolerica.

La prima sede sociale venne istituita in una camera al piano terreno di uno stabile in Piazza Goito, dal quale i Militi partivano verso i luoghi di chiamata trainando delle lettighe a mano. Nel frattempo la Direzione Sanitaria passò al Dott. Maggioli.

Da Piazza Goito la sede fu in seguito spostata in una stanza di proprietà dell’Ospedale Civile, ma anche tale sede si ritenne provvisoria, dal momento che l’Associazione si ingrandiva e necessitava di un luogo più ampio. Furono quindi reperiti dei nuovi locali in Via Guasco all’angolo con via Padova, con collegamenti ciclistici con l’Ospedale Civile e venne creato un comando tappa alla stazione ferroviaria.

Con l’avvento del Fascismo il Corpo Militi fu potenziato e la sede fu trasferita in una palazzina di via Tripoli (di proprietà dell’allora SIP); in questo periodo si registra la prima autolettiga.

L’attività della Croce Verde proseguì ininterrotta fino al 1930 quando un opinabile Regio Decreto Legge (per esattezza il n° 84 del 12 febbraio 1930) stabilì che “potevano essere sciolte le associazioni di assistenza non ancora erette in Ente Morale e potevano essere destinate le relative attività patrimoniali alla Croce Rossa, che si doveva sostituire nei compiti delle associazioni disciolte”. Solo dopo la seconda guerra mondiale la volontà di ricostituire la Croce Verde si presentava concreta. Il 1° marzo 1946 un gruppo di Militi decani, nel corso di una riunione tenutasi proprio nell’abitazione di uno di essi, stabilirono di formare un Comitato Promotore e attuare la ricostituzione dell’Associazione in quella stessa data. Alla Presidenza di questo secondo ciclo di vita venne chiamato il Comm. Avv. Paolo Bozzola.

Nel 1949 il Consiglio Comunale concedeva all’Associazione una nuova sede funzionale in via Parma.

Passano gli anni ed è con la Presidenza del Dott. Roberto Gandolfi, a cavallo fra gli anni ’60 e ’70, che la Croce Verde migliora i servizi e la propria organizzazione.

Grazie al dinamismo di Gandolfi si tennero corsi di specializzazione al soccorso stradale e di emergenza, furono potenziate le attrezzature ed ampliate le squadre.

In un giorno di maggio del 1974, mentre si trovava a svolgere la sua professione nel carcere di Alessandria, il Dott. Gandolfi venne sequestrato e barbaramente ucciso da un gruppo di detenuti in rivolta in quello che all’epoca venne tristemente chiamato il “venerdì di sangue”. Aveva 48 anni.

Oltre ai servizi istituzionali di soccorso e trasporto infermi, si susseguirono, nel corso degli anni, interventi in zone colpite da calamità naturali: in Friuli ed in Irpinia gravemente devastate dal terremoto, in Val di Stava danneggiata da una frana,

in Alessandria e provincia colpite dall’alluvione del ’94, durante la quale la Croce Verde si impegnò con un rilevante numero di uomini ed automezzi.

L’Associazione, col passare degli anni, ha costantemente moltiplicato il numero di servizi prestati arrivando ad una media di 80 giornalieri, grazie all’utilizzo di 13 automezzi (di cui 9 autoambulanze, 1 automedica e 4 automezzi per trasporto disabili) e ad un organico composto a tutt’oggi di 93 operatori volontari e 12 operatori dipendenti. La Croce Verde conta altresì 128 soci ordinari.

Ogni anno si tengono corsi promulgati dal sistema 118 Piemonte atti a formare gli operatori all’attività di soccorso; i titolari dell’attestato cosiddetto “Allegato A” sono tenuti aggiornati con refresh periodici sempre organizzati dal sistema 118 Piemonte, presieduti dal Direttore Sanitario e da personale docente regionale e coadiuvato da istruttori interni.

Il programma di lavoro dell’Associazione è semplice e nel contempo ambizioso: mantenere un ambiente sereno in cui i volontari possano operare nella massima concordia e collaborazione e fornire un servizio qualitativamente rispondente agli standard richiesti.